Sabato 15 marzo 2025 si è tenuta la riunione quindicinale per affrontare i seguenti argomenti:
- Punto sulla Situazione Internazionale
- IV capitolo del testo – Proprietà e capitale
1^ Punto: La situazione internazionale attuale si caratterizza per una crescente instabilità, segnata da conflitti aperti, tensioni geopolitiche e crisi economiche che attraversano diverse aree del mondo. L’inasprirsi delle contraddizioni del sistema capitalistico globale si manifesta con guerre regionali, instabilità politica e il rafforzarsi delle politiche repressive da parte degli Stati.
Uno degli elementi chiave dello scenario attuale è lo scontro tra le grandi potenze, e all’interno dei blocchi contrapposti, in particolare nel blocco occidentale. Questi scontri si esprimono su più livelli: dalla competizione economica e tecnologica alla militarizzazione delle aree strategiche come il Mar Cinese Meridionale e l’Europa orientale. Il conflitto in Ucraina ha ulteriormente polarizzato il panorama internazionale, spingendo molti paesi a rivedere le proprie strategie di sicurezza e alleanze.
A livello economico, il capitalismo soffre della caduta tendenziale del saggio di profitto, la produzione di plusvalore è la base per la spiegazione dei fatti del mondo. Questa resta la sola interpretazione secondo l’ABC del marxismo. Nello scontro tra potenze imperiali emerge la forza della struttura economica dei paesi in guerra, forza costituita dalle fonti minerarie ed energetiche disponibili, dallo sviluppo tecnico scientifico e dallo sviluppo dell’apparato militare-industriale.
Le politiche monetarie restrittive adottate da diverse banche centrali, nel tentativo di contenere l’inflazione, hanno avuto l’effetto di rallentare ulteriormente la produzione industriale di accrescere le difficoltà per le economie più deboli.
Nel Sud del mondo, la crisi economica si traduce in un peggioramento delle condizioni di vita per milioni di persone, con l’aumento della povertà. Le proteste sociali, spesso represse con violenza, testimoniano il malcontento crescente tra le classi lavoratrici che vedono erodere le proprie riserve.
Un altro aspetto fondamentale della situazione internazionale è la crescente militarizzazione delle politiche statali. Il riarmo generalizzato, l’aumento delle spese militari e il ricorso alla guerra come strumento di risoluzione nelle contese internazionali indicano un’evoluzione sempre più necessaria del confronto tra i blocchi imperiali. La NATO, gli Stati Uniti e l’Unione Europea continuano a rafforzare le proprie strutture militari, mentre la Russia e la Cina intensificano le loro capacità belliche.
In questo contesto, la classe lavoratrice si trova di fronte alla necessità di organizzarsi su scala internazionale per difendere le proprie condizioni di vita. La ripresa delle lotte operaie in diversi paesi e l’intensificarsi delle mobilitazioni sociali dimostrano che esiste un potenziale conflittuale di classe.
La lotta di classe deve essere rilanciata su basi autenticamente internazionaliste, superando le illusioni riformiste e le mediazioni con le strutture del potere borghese. L’esperienza storica insegna che le crisi del capitale non si risolvono a favore del proletariato senza una guida politica rivoluzionaria, il Partito Comunista Internazionale, capace di indicare un’alternativa concreta all’attuale sistema di sfruttamento. La centralizzazione delle lotte, l’organizzazione autonoma delle classi oppresse resta l’unica strada per la ripresa dello scontro di classe con la borghesia.
Tutti i conflitti in corso sono generati dalla crisi economica mondiale, da dinamiche economiche capitalistiche incontrollabili, da un rallentamento della produzione e dall’erosione dei margini di profitto capitalistico.
Le guerre in corso non saranno fermate dalle tregue concordate fra predoni capitalisti: la pace nel capitalismo è solo una sospensione del conflitto armato nell’ambito di una permanente guerra di classe della borghesia contro il proletariato e di un permanente conflitto tra fratelli-coltelli borghesi.
2^ punto: E’ stata esaminata la proprietà del suolo agrario. La rivoluzione borghese al posto delle gestioni comuni della terra agraria e della distribuzione di essa in circoscrizioni feudali istituì il libero commercio del suolo, facendone un possesso borghese conseguibile non per nascita ma con denaro al pari di quello delle aziende industriali e commerciali.
Si potrebbe dire che il primo periodo di consolidamento del capitalismo è segnato dalla immobilizzazione del capitale mobile cioè investimento di denaro su larga scala nell’acquisto di proprietà e fondi agrari e di edifici urbani. Incorporandosi la terra e la forza lavoro il capitale acquista una formidabile forza di espansione.
L’economia marxista dichiara che il profitto è generato dal lavoro umano. La distinzione tra rendita fondiaria, interesse finanziario e utile di impresa è una distinzione storica e corrisponde alla spartizione del plus-lavoro e quindi plus-valore estorti alla classe lavoratrice tra il proprietario fondiario, il banchiere o strozzino e l’imprenditore.
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