Il Capitale

Brindisi, Camara Fantamadi del Mali, salariato agricolo; Piacenza, Adil Belakhdim del Marocco, operaio della logistica; Avola, Sebastiano Presti, lavoratore edile; la lista dei nostri morti quotidiani continua…

Nuovi morti che si aggiungono alla lunghissima lista di proletari della cui morte è responsabile il Capitale, mortifero sistema economico impersonale, un cadavere che cammina e si rigenera con il sangue dei proletari, ieri come oggi.

Così sinistramente, una volta ancora, la giovane generosa bocca del proletariato possente e vitale si è applicata contro quella putrescente e fetente del capitalismo, e gli ha ridato nello stretto inumano abbraccio un altro lasso di vita”. Dall’opuscolo “Sul filo del tempo” del maggio 1953: “Il cadavere ancora cammina”.

Morti nelle guerre imperialiste, nelle galere aziendali, nei campi e nei cantieri, per la pandemia e nelle catastrofi “naturali”.

Lasciamo a tutti gli opportunisti il lamentarsi dei morti, della miseria crescente, delle stragi sul lavoro e, ancor peggio, l’invocazione dell’intervento dello stato borghese in difesa del democratico diritto a scioperare, all’agibilità politica e sindacale, al rispetto delle normative sulla sicurrezza.

Solo la lotta di classe e quindi la messa in campo della forza del proletariato e del suo partito potrà garantire il miglioramento delle condizioni immediate della classe.

Al contrario, rivendicare l’agibilità del proletariato come classe in sè, significa subordinare i suoi interessi a quelli della borghesia.

Solamente un proletariato che lotti come classe per sè, guidato dal suo partito rivoluzionario, che si ponga l’obiettivo dell’abbattimento dell’attuale sistema capitalistico di produzione potrà eliminare la miseria, i morti, lo sfruttamento, cioè la frenetica, insaziabile, anarchica ricerca del massimo profitto.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...