Nelle intenzioni dei capitalisti occidentali, prima del 2001, l‟aumento di capitale costante in Medio Oriente, più che altro gli investimenti occidentali addizionali in capitale fisso cioè in tralicci, piattaforme, pompe, horse head e trivelle – perché per l‟estrazione petrolifera non è richiesta materia prima ma materiale ausiliario cioè il petrolio stesso per azionare le motrici – doveva portare ad una riduzione del prezzo del barile di petrolio quindi ad una caduta delle rendite di sultani e califfi. Ciò è alla base del conflitto tra capitalisti occidentali e proprietari fondiari mediorientali, prima della guerra in Medio Oriente. Di fatto, però, l’aumento d’investimento di capitale fisso ha ridotto il saggio di profitto, quindi anche l’interesse i dividendi e i derivati connessi all’estrazione petrolifera, ma, contro le previsioni dei capitalisti, ha accresciuto l’ammontare, cioè la massa e il valore monetario delle rendite di califfi, sceicchi e sultani, sebbene il saggio di rendita a vantaggio di costoro sia anch’esso diminuito perché è cresciuto il capitale fisso. Caduta del saggio di profitto e caduta del saggio di rendita dovute all’aumento del capitale fisso precedentemente investito, hanno innescato, dal 2001 ad oggi, una guerra tra capitalisti occidentali da un lato e califfi sultani e sceicchi mediorientali dall’altro, per la lotta all’accaparramento di una parte maggiore di valore prodotto all’interno della massa di plusvalore dato: o più profitto e meno rendita o più rendita e meno profitto con meno interessi, dividendi e derivati all’interno della stessa massa di plusvalore complessivo ricavato dall’estrazione petrolifera. Se indichiamo la massa di plusvalore Pv come data, cioè come determinato ammontare sul capitale anticipato C e che quindi siano dati di conseguenza il saggio di profitto e il saggio di rendita, e indichiamo Pv come il risultato della somma di profitto p + interesse i (nel quale indichiamo anche i dividendi azionari e le fluttuazioni di valore che pescano in tale massa Pv con i derivati, rispettivamente gli swap per l’interesse e i futures per i dividendi azionari e obbligazionari) + la rendita r, possiamo dire che, dato Pv, calando il saggio di valorizzazione inteso come saggio di profitto p/C + saggio di rendita r/C, queste componenti o rubriche del plusvalore capitalistico entrano in lotta tra loro per divorare percentuali maggiori entro la massa Pv prodotta, e che se cresce una di queste componenti diminuiscono le altre : p + i + r / C = Pv/C. Pv = p + i + r. Gli swap e i futures che, possiamo supporre, non siano valore fittizio, ma rubriche che pescano nel plus-prodotto petrolifero (come in quello agricolo e minerario) tentano di innalzarsi oltre il profitto medio per divorare, come piranha, quote di eccedenza sul profitto medio, cioè porzioni di rendita, per attenuare o annullare le loro minusvalenze, che derivano da alterne fluttuazioni di saggi interesse e di dividendi, attenuando o annullando così le perdite. Questo è un punto importante da valutare per verificarne l‟esattezza. Detto questo, in questo scenario, si colloca la milizia del sultanato: l’ISIS. I suoi attacchi sono in Medio Oriente, da un lato, il prodotto della rivolta di contadini, pastori e artigiani espropriati di terre e mezzi di lavoro da parte degli impianti petroliferi occidentali, capitale fisso, dunque ex produttori indipendenti che entrano nella milizia; dall’altro a livello strutturale gli attacchi ISIS, sono dunque, come detto, il risultato della difesa della rendita da parte di califfi, sceicchi, sultani contro profitto, interesse dividendi e derivati occidentali (e infine, ma non secondariamente, sono di fatto uno strumento al servizio di una potenza imperialista, nella lotta mortale con i propri avversari capitalistici).