Alcuni lettori e compagni ci chiedono lumi sulle ragioni che stanno dietro la riproposizione di alcuni testi degli anni 40,50 e 60. Ebbene, potremmo limitarci a rispondere che si tratta solo di una semplice ripubblicazione di testi, finalizzata a fornire materiale documentario sul ‘come eravamo’. Sono passati molti decenni, quale importanza possono ormai avere lontane polemiche, collegate ad antiche vicende di politica interna e internazionale, righe e righe di analisi e demistificazione di errori e posizioni politiche, rivolte a forze e organizzazioni ormai scomparse? Il problema è dato dal fatto che nella realtà sociale contemporanea ritroviamo, in forma leggermente aggiornata, un campionario di posizioni politico-teoriche sostanzialmente simile a quelle criticate in quei testi di oltre mezzo secolo addietro. La società capitalistica, anche nella veste putrescente del ‘cadavere che ancora cammina’, continua a diffondere esalazioni velenose e conseguenti visioni-percezioni alterate della realtà. Quei testi che stiamo lentamente ripubblicando sono ancora validi, molto validi, per individuare i meccanismi di condizionamento politico-ideologico di una società ‘morente’ sulle energie che dovrebbero ‘storicamente’ svolgere il ruolo di becchino e affossatore di quella stessa società. In quanto tali, ovvero in merito alla funzione e allo scopo che noi assegniamo alla loro riproposizione, quei testi hanno il pregio e il valore di essere un fattore disintossicante, in altre parole un antidoto ai veleni che si diffondono dal corpo del ‘cadavere che ancora cammina’.