Gli ultimi sviluppi del caso Grecia : fra danza di fantocci e inizio del risveglio

Siamo stati forse facili profeti, quando nei due precedenti articoli dedicati alla Grecia, abbiamo indicato un percorso di sviluppo della crisi, che sta trovando piena realizzazione nel presente. Alludiamo chiaramente alla proposta delle oligarchie capitalistiche sulla ristrutturazione del debito pubblico, condizionata ad un piano di ‘riforme’ lacrime e sangue, infine accettata da Tsipras, dopo un vano balletto di trattative e dichiarazioni roboanti, e anche i mal di pancia di una parte di Syriza, il rimpasto di governo, la ripresa delle proteste proletarie. Un copione prevedibile, a cui dovrebbero aggiungersi, nelle prossime settimane, dei nuovi passaggi scenografici, basati, questa volta, sul definitivo disvelamento della funzione ‘sistemica’ del governo Tsipras, il quale, per far digerire ai proletari l’amara medicina concordata con il capitale finanziario-usuraio internazionale, sarà costretto a mobilitare le risorse di repressione dell’apparato statale. In parole povere, di fronte alle rinnovate proteste proletarie, il governo a guida progressista, coerentemente con la sua funzione reale di salvaguardia politica del sistema, non potrà che dare il via libera alle azioni di forza dello stato borghese. La finzione democratico – legalitaria, e anche in questo non vorremmo essere dei facili profeti, lascerà quindi il campo alla extrema ratio della classe sfruttratrice borghese (quando i fremiti della ribellione diventano minacciosi), ovvero l’intervento dello stato capitalista in quanto ‘attrezzatura di oppressione’. Dalla minaccia potenziale e latente, questa permanente attrezzatura di oppressione al servizio della classe borghese, passerà quindi alla fase di aperta violenza sanguinosa contro le proteste proletarie. A ulteriore conferma dell’assunto che vede nella crescita del moloch statale, non certo nel suo indebolimento, uno dei tratti salienti di questa fase putrescente della società borghese, costretta a fronteggiare le azioni di conflitto determinate dal suo stesso modo di produzione.

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