Riunione pubblica:
venerdì 27 ottobre 2017 ore 20.00
Circolo operaio di Magrè (il Bruco), via Cristoforo, Schio (VI)
Sogno di una rivoluzione – 1917/2017
“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”. (William Shakespeare)
Cosa sarebbe la vita di un uomo senza la possibilità di sognare? E cosa sarebbe la vita di una classe oppressa senza la possibilità di sognare la fine dell’oppressione? Quando si tenta di ragionare sulla rivoluzione di ottobre, a distanza di un secolo, forse può essere utile andare alle radici della costante onirica (Oneiros era il nome del dio dei sogni nell’antica Grecia) che ha caratterizzato e caratterizza l’umanità. Quanti sogni rivoluzionari, segnati dal sangue di quelli che hanno combattuto per la libertà contro l’oppressione sociale di classe, sono stati sognati nel corso della storia? Partendo da queste domande si sviluppa un‘analisi di alcuni aspetti della rivoluzione di ottobre. Dopo la conquista del potere, il partito bolscevico e la sua macchina di potenza statale devono affrontare la controrivoluzione interna e le mire spartitorie di varie potenze capitalistiche internazionali. Il testo del 1955 ‘Le grandi questioni storiche della Rivoluzione in Russia’ descrive l’impressionante bollettino di guerra di quel periodo fondamentale dato dal tremendo compito di porsi alla testa di una “rivoluzione doppia”, cioè di un processo rivoluzionario con un doppio compito: da una parte un primo compito ‘immediato’, all’interno del cadente impero zarista, di risolvere i problemi di una rivoluzione democratico-borghese di fronte ai quali la stessa borghesia rincula per paura della scesa in campo del proletariato non solo in Russia, ma in gran parte dell’Europa; dall’altra un contemporaneo secondo compito consistente nel legare assolutamente la rivoluzione in Russia (la “dittatura democratica del proletariato e dei contadini”) alla possibilità della rivoluzione comunista mondiale. In ciò l’apparente contraddizione: la macchina statale nata dall’Ottobre ’17 è una dittatura democratica del proletariato e dei contadini guidata dal Partito Comunista (bolscevico) mentre l’Ottobre è Rosso. La macchina stato guidata dal partito bolscevico dimostra, sul campo pratico della guerra contro una moltitudine di minacce e di nemici, la propria potenza, e alla fine solo questo conta: fino ad allora la domanda “che deve fare il partito giunto al potere?” ha in fondo avuto una sola risposta: combattere per non perderlo! La rivoluzione di ottobre aveva suscitato molti sogni di libertà negli oppressi di tutto il mondo, poi sappiamo come è finita: il sogno si è trasformato in un incubo, in quanto la vittoria delle forze controrivoluzionarie in Russia e in Europa ha fatto precipitare la società sovietica nell’incubo del “capitalismo di stato”, indicato come “socialismo” dalla controrivoluzione ad un certo punto imperante. Da rivoluzione “doppia”, la rivoluzione russa si ripiegò in “rivoluzione puramente borghese”, cioè il potere politico perse i suoi caratteri proletari e divenne perfetta espressione delle forme economiche che si stavano sviluppando in Russia e che erano di carattere capitalistico. Molte formule sono state impiegate per indicare la fine del sogno dei tanti sfruttati e oppressi presenti in tutte le lande del globo: la rivoluzione tradita, la rivoluzione che come Saturno divora i propri figli, o ancora, l’utopia che si trasforma nell’anti-utopia feroce dei Gulag e della repressione dei vecchi rivoluzionari.
In conclusione, le condizioni socio-economiche che hanno determinato gli eventi del 1917 non sono mai scomparse, anzi sono oggi ancora più presenti di allora. Contemplando a cento anni di distanza gli eventi di quel tempo, ritroviamo nel presente gli stessi fattori da cui essi sorsero, e dunque lo stesso bisogno di sognare il loro superamento.
Sinistra comunista internazionale – Via Cristoforo 49, Magrè, Schio (Vicenza) https://sinistracomunistainternazionale.com/
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