Odierna pandemia: note, appunti, citazioni.

Nelle crisi scoppia una epidemia sociale che in tutte le epoche precedenti sarebbe apparsa un assurdo: l’epidemia della sovraproduzione. La società si trova all’improvviso ricondotta a uno stato di momentanea barbarie; sembra che una carestia, una guerra generale di sterminio le abbiano tagliato tutti i mezzi di sussistenza; l’industria, il commercio sembrano distrutti. E perché? Perché la società possiede troppa civiltà, troppi mezzi di sussistenza, troppa industria, troppo commercio. Le forze produttive che sono a sua disposizione non servono più a promuovere la civiltà borghese e i rapporti borghesi di proprietà; anzi, sono divenute troppo potenti per quei rapporti e ne vengono ostacolate, e appena superano questo ostacolo mettono in disordine tutta la società borghese, mettono in pericolo l’esistenza della proprietà borghese. I rapporti borghesi sono divenuti troppo angusti per poter contenere la ricchezza da essi stessi prodotta. -Con quale mezzo la borghesia supera le crisi? Da un lato, con la distruzione coatta di una massa di forze produttive; dall’altro, con la conquista di nuovi mercati e con lo sfruttamento più intenso dei vecchi. Dunque, con quali mezzi? Mediante la preparazione di crisi più generali e più violente e la diminuzione dei mezzi per prevenire le crisi stesse. K. Marx – F. Engels – Il manifesto

 

… e ricordando pure Engels ( La situazione della classe operaia in Inghilterra ).

La borghesia del tempo si preoccupa delle condizioni di vita dei propri servi salariati e del fetore che si respira sempre più nelle loro case e quartieri. Essa comincia a dare lezioni (per il presente e per il futuro) di “ecologismo”: questi poveri operai rischiano di morire di malattie causate dalla concentrazione umana dovuta alla necessità della concentrazione delle attività produttive del Capitale … in fondo la cosa sarebbe accettabile. Ciò che non può essere accettato, ed è quindi combattuto, è che questa puzza sta invadendo pure i loro “educati” quartieri e, si sa, le malattie non conoscono divisioni di quartiere.

Probabilmente, a quel tempo, Londra e le altre grosse città inglesi non erano colpite dal Covid-19 e di questa delizia Engels non ne ha parlato.

Ne parlerebbe sicuramente ora e maledirebbe questo mondo borghese che si preoccupa della propria inutile carcassa e saprebbe mettere a confronto i morti per il Covid-19 con la catena di morti per fumo, per alcool, per disastri “naturali”, per “infortunio” (da leggere “per casi fortuiti” ?) sul lavoro, ecc.

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