Ecco il testo del volantino che sarà distribuito alle manifestazioni il Primo Maggio che si terranno nel pomeriggio a Milano e a Vicenza
1° maggio 2023
tempo di crisi, tempo di guerra, tempo di lotta
“Ogni passo in avanti di un movimento reale è più importante di una dozzina di programmi” – “Se la classe operaia cedesse per viltà nel suo quotidiano conflitto con il capitale, si priverebbe della capacità di intraprendere un qualsiasi movimento più grande” K. MARX
Il capitalismo mostra sempre di più la sua impossibilità a risolvere i problemi che affliggono l’intera umanità. La crisi economica si aggrava molto rapidamente, facendo peggiorare le condizioni del proletariato (precarietà, salari da fame, aumento dei ritmi lavorativi, disoccupazione, mortalità sul lavoro, emigrazione per fuggire da condizioni di vita inumane). L’inflazione decurta i già magri salari, spingendo milioni di proletari al limite della sopravvivenza. La guerra nel cuore dell’Europa (l’ultima di una serie ininterrotta di conflitti che non si è mai interrotta dalla fine della seconda guerra mondiale) aggrava ulteriormente la situazione.
La borghesia mondiale si prepara a risolvere la sua crisi di sovrapproduzione e la concorrenza tra le varie borghesie nazionali con una guerra mondiale per controllare i mercati e distruggere le eccedenze di uomini e merci.
La devastazione dell’ambiente ha raggiunto ormai da tempo il punto di non ritorno in questo sistema sociale mortifero e dissipativo.
Con le risorse scientifiche e tecnologiche, disponibili da tempo, sarebbe possibile risolvere i problemi di cui l’umanità soffre e ridurre la settimana lavorativa a poche ore. Questo sarà possibile solamente in un sistema sociale diverso, il comunismo.
Il capitalismo non può fare altro che proseguire sulla sua strada lastricata di distruzioni, guerre, devastazioni ambientali; era un sistema non riformabile un secolo fa e, a maggior ragione, non può esserlo oggi. La stessa sopravvivenza della specie umana è messa in discussione.
Tuttavia non bisogna disperare; cominciano ad emergere movimenti di lotta che, indipendentemente dalla causa scatenante (una riforma giuridica, l’aumento dei prezzi, la compressione delle libertà più elementari, una riforma pensionistica, ecc. ecc.) rivelano la necessità di vivere in un modo diverso; in una società a misura umana.
Le piazze di tutto il mondo si riempiono di masse che protestano anche violentemente. Il potere, che ormai non dispone più di margini di manovra, non può fare altro che rispondere con la repressione; i sindacati di regime sono impotenti a svolgere il loro ruolo di pompieri e cercano di cavalcare le proteste per smorzarle.
Di fronte a questa situazione drammatica il proletariato deve organizzarsi autonomamente per la difesa dei suoi interessi immediati senza distinzioni tra proletariato locale e proletariato immigrato, senza distinzioni tra i vari proletariati nazionali. Il proletariato non ha nazione! Pertanto esso non deve farsi irretire dalle sirene nazionaliste e guerrafondaie, non si deve schierare con questo o quel fronte bellico, andando a farsi massacrare sui campi di battaglia.
L’unico nemico del proletariato è la borghesia e, in primo luogo, quella nazionale, non gli altri proletari, non gli immigrati.
Altre strade non ce ne sono. O noi o loro, o una catastrofe che travolgerebbe l’intera specie umana o il passaggio ad un sistema sociale superiore: la società di specie, il comunismo.
- Difesa risoluta delle nostre condizioni di vita, organizzandosi anche con il proletariato immigrato.
- Praticare il disfattismo rivoluzionario contro qualunque guerra del Capitale
- Organizzarsi nel futuro Partito Comunista Mondiale
Partito Comunista Internazionale- La Sinistra Comunista Internazionale-www.sinistracomunistainternazionale.com – s.i.p. c/o Circolo Operaio di Magrè (Schio)